Bulgari e Cartier
Sfarzo, lusso, eccentricità. Parliamo di Bulgari e Cartier ma soprattutto parliamo di unicità. se la moda riscopre negli abiti il minimal touch, eleganza sublimata e compassata, stupire è d’obbligo, ma con i gioielli. audacia, colore, creatività
Contro la crisi, ormai forse alle spalle. icone moderniste di un secolo che ha visto la splendeur dei ballets russes di serge de diaghilev, la loro incontrastata influenza a parliamo nonche nell’universo dei gioielli. citazioni obbligatorie per cartier, bulgari, van cleef & arpel, gucci, chanteclair, tiffany con i suoi orecchini disegnati in esclusiva da paloma picasso, dior joaillerie affidata a Victoire de castellane
Isabelle langlois, pomellato con uno dei suoi must l’anello pom simile ad un uovo di fabergè a gran richiesta anche per quest’anno accanto alla neonata collezione “m’ama non m’ama”. nove anelli, ognuno con un cabochon di colore diverso. da portare anche insieme. ma non piu’ di quattro. anche i giovani e talentosissimi creatori italiani guardano al passato, alla spettacolare stagione della compagnia di balletto diretta da serge de diaghilev in fuga dalla russia post rivoluzionaria.
colori e tonalità mai viste, uso incontrastato di abbinamenti inusuali. ed è firmato da cartier il piu’ costoso collier de chien, liberamente ispirato all”uccello di fuocò stravinskiano, come ha ricordato la studiosa di gioielli e di costume maria paradiso, che il re leopoldo del belgio donò all’affascinante cleo de merode. costretto a vendere, per mantenere fede alla promessa data, uno dei suoi castelli.
La Russia è presente nelle creazioni degli italianissimi diego percossi papa, marzio forcella, cristina rotondaro dal pino, ginevra ansuini, gianni de benedittis, designer di origine salentina del brand ‘futuroremotò, vincitore del concorso ‘who is on next?’ promosso da vogue italia.
Cascate di luci e di colori, bagliori fluorescenti per anelli, collane, orecchini, spille. per ogni creazione fatale e misteriosa l’attrazione tra pietre dure e gemme preziose come desiderava la mitica coco (chanel). eppure vincente. oro, diamanti, brillanti, ametiste, turchesi, quarzi citrini, tormalina rossa e topazio blu, granate e opali, smeraldi baguette, zafferi e perle, ma anche pietre smerigliate, sfacettate , degradè e multicolor.
Forse non è un caso che il celebre creatore diego percossi papi sia stato l’unico italiano ad inaugurare a san pietroburgo il festival dedicato ai 100 anni dei ballets russes con alcune sue creazioni inedite e alcuni splendidi pezzi di repertorio. ho sempre creato i miei gioielli partendo dal colore – spiega diego percossi papi- colore nel quale puoi perderti, sognare, ritrovarti.
emozioni profonde, inspiegabili, ‘cangianti’ che il gioiello esorcizza. per questo motivo – ha aggiunto – mi sento cosi’ vicino all’anima russa, alla cultura orientale. cosi’ diversa dalla visione cromatica castrante dell’occidente cristiano”. nella sua collezione, bracciali e collier de chien lavorati con centinaia di micro gemme, molto simili alle tiare indossate dalle granduchesse della famiglia romanov, pendantif con scolpite antiche icone, croci, volte a cupole delle cattedrali russe ortodosse o mezza luna turca.
Ed ancora, giri di perle come quelle amate dalla zarina alexandra feodorovna romanova, moglie di nicola ii. anche cristina rotondaro dal pino, presente soprattutto a new york da barneys e a londra da harveys nicholas, si è lasciata influenzare dall’arte e dalla cultura russa. rivisitandola.
come gli orecchini ‘oro russò, l’anello ‘medusa decò, o il ‘turbante di fuocò, uno splendido anello d’oro e brillanti con un grosso rubino cabochon, liberamente ispirato ai turbanti che il grande stilista francese poiret creò, ridisegnandoli, sulla moda lanciata dai ballets russes de diaghilev.
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FORSE NON TUTTI SANNO CHE?
Patek Philippe & Co. è un’azienda svizzera produttrice di orologi di lusso, tra le più antiche e prestigiose del mondo.
Il fabbricante di orologi di origine polacca Antoni Patek iniziò a vendere orologi nel 1839 a Ginevra in società con Franciszek Czapek per poi separarsi da questi nel 1844. Lo stesso anno, Patek incontra a Parigi Adrien Philippe e la manifattura produce il suo primo orologio con carica e messa all’ora senza chiave. Nel 1845 la manifattura produce il suo primo orologio da tasca a ripetizione minuti e ottiene il brevetto per un orologio con carica e messa all’ora al pendente. In quell’anno Patek si mise nuovamente in società con il francese Adrien Philippe, che l’anno precedente aveva vinto un prestigioso premio per la realizzazione di componenti meccaniche per orologi all’Esposizione Industriale Francese.
La società fu fondata con l’attuale denominazione nel 1851, anno in cui espone all’Esposizione Universale di Londra, e da allora ha introdotto o perfezionato molte innovazioni nel suo campo tra cui il calendario perpetuo (brevettato nel 1889 e applicato per la prima volta a un orologio da polso nel 1925) e il Cronografo à rattrapante (brevettato nel 1902 e applicato per la prima volta a un orologio da polso nel 1922). L’invenzione del primo orologio da polso risale al 1868: fu inventato per la contessa ungherese Koscowicz. Altri pezzi di incommensurabile pregio furono realizzati nel 1909 (l’orologio da tasca Duca di Regla, con carillon Westminster dotato di grande e piccola suoneria e ripetizione minuti) e nel 1916 (primo orologio complicato rivolto a un pubblico femminile).
Nel 1932 fu acquistata dai fratelli Charles e Jean Stern, già attivi nel campo in quanto proprietari di una ditta che realizzava quadranti. Questo passaggio di proprietà fu segnato dalla creazione della linea Calatrava, la cui prima referenza era la 96. Nel 1933 venne realizzato per Henry Graves un orologio da tasca con ben ventiquattro complicazioni, che rimase il più complicato fino al 1989, quando fu costruito il celebre Calibro 89, caratterizzato dalla presenza di trentatré complicazioni e realizzato per celebrare il 150º anniversario della fondazione. Nel 1949 fu brevettato il bilanciere Gyromax, mentre nel 1953 vennero prodotti i primi orologi automatici. Un altro celebre orologio da tasca con ventuno complicazioni, lo Star Caliber 2000, venne presentato per la celebrazione dell’inizio del III millennio nel 2000. Nel 2001 venne realizzato l’orologio da polso più complicato che sia mai stato prodotto, denominato Sky Moon Tourbillon, contraddistinto dalla celebre cassa a due quadranti. La famiglia Stern mantiene ancora oggi la proprietà. L’attuale presidente è Thierry Stern, mentre suo padre Philippe Stern è dal 2009 presidente onorario.
Analogamente ad altri fabbricanti svizzeri l’azienda concentra gran parte della sua produzione sugli orologi a movimento meccanico, tuttavia nel corso della sua storia ha prodotto anche orologi al quarzo. Il primo di questi fu realizzato nel 1956. L’azienda è molto celebre tra gli appassionati anche perché produce in proprio tutte le parti che compongono i suoi prodotti. (Wikipedia)